domenica 23 febbraio 2014

John Gribbin - Erwin Schrödinger

Non mi stanco di dirlo: infilarsi in una libreria durante la pausa pranzo, anche se con il tempo contato per traffico e affini, rimane sempre il miglior antidoto contro l'inciviltà che regna nel mondo lavorativo.
In questo caso inoltre ero accompagnata (svogliatamente) dal tipico collega non-lettore che mi ha regalato la soddisfazione di vederlo prima girare incuriosito in un luogo per lui quasi estraneo e poi leggere la quarta del libro che avevo appena tirato fuori dallo scaffale, facendomi senza esitazione qualche domanda sull'argomento e ascoltando interessato la mia sconclusionata e semplicistica esposizione dell'esperimento del gatto di Schrödinger.
E io non nego che il mio intento principale nel prendere il libro di Gribbin era esclusivamente dogmatico: approfondire appunto la mia superficiale conoscenza dell'esperimento mentale del grande fisico: poi mi sono divertita moltissimo.
Insomma, una pausa pranzo quasi un esperimento di fisica quantistica.
Il volume delle Edizioni Dedalo (che non conoscevo) è ben fatto, corredato da belle fotografie e Gribbin inizia per bene dalla fisica classica spiegando nella maniera più semplice possibile i tasselli e le molteplici esperienze che hanno condotto all'equazione di Schrödinger (che è il fulcro del libro).
Credo potrebbe essere una lettura un po' ostica per chi non ha nessun tipo di conoscenza scientifica (ma ne basta poca per seguire il discorso, io ne sono la prova!); eppure, da un altro punto di vista, può essere una lettura stimolante, un incentivo a prendersi un po' di tempo e provare a entrare nel meraviglioso e assurdo mondo della fisica (e con Schrödinger non solo!).
Oppure ancora, volendo, si possono tralasciare completamente formule e problemi
(però, lo dico, giocandosi così la bellezza delle ultime pagine) godendosi il personaggio Schrödinger, l'anarchia del suo matrimonio, l'eccentricità nel vestire, il fascino come insegnante, l'amore per la montagna e per l'Austria, il rifiuto del nazismo, la ricerca ossessiva di una stabilità economica, lo "scandalo" a Oxford, gli anni a Dublino.
Ma soprattutto la sua mente eclettica e la sua "capacità di credere in due cose contraddittorie nello stesso tempo": ecco: vale la pena provare a fermarsi un attimo per cercare di capire la meraviglia di un modo di pensare.

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