sabato 8 settembre 2012

David Lodge - Il Prof è sordo

Di David Lodge ho, quasi in fondo alla pila dei libri lasciati a metà, Il professore va al congresso, che guardo con affetto - per via di chi me lo aveva regalato e della deliziosa introduzione di Umberto Eco - e con la diffidenza di cui circondo i libri di successo.
Il prof è sordo mi è capitato sotto il naso mentre lo tenevo all'insù, trattenendo il fiato, nella nuovissima libreria a più piani che mi ha fatto, anche se per poco, illudere di vivere in un paese non proprio da buttar via. E il professor Desmond Bates ha provveduto a trattenere ancora un po' l'inevitabile disillusione.
E' una figura tenera e un po' spaesata, questo professore in pensione che probabilmente non avremmo preso troppo in simpatia se lo avessimo conosciuto all'apice della carriera. Qui invece ci strappa un sorriso (più di uno), rendendoci partecipi del guardare, attraverso una posizione privilegiata, tutto quel gran vociare uniforme, superficiale e (apparentemente) instancabile incapace di cogliere la propria incapacità di sentire. Ecco, reso quel gran vociare solo un (fastidioso) brusio di sottofondo, è possibile riappropriarsi di quella dose di autoironia e arrendevolezza che impediscono di farci sommergere dal nevischio della palla di neve del mondo.
"Si imparano sempre cose nuove al corso di lettura delle labbra".
Un libro che scorre via, peccato per una non accuratissima revisione e per lo scivolone sulla cara Mrs. Bates della signorina Austen. 

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