sabato 23 febbraio 2013

Oliver Sacks - Un antropologo su Marte

Ho il vizio, che alimento con tenacia, di tenere da parte una lista di libri, sparsi qua e là sugli scaffali della biblioteca di quartiere, da cui attingere in caso di voglia improvvisa di rassicurazioni. E Oliver Sacks lo si ritrova intatto in ogni suo scritto: lo stesso sguardo del neurologo competente e consapevole e quello entusiasta e pieno di meraviglia che si concede arrendevole alla semplice osservazione per lasciar parlare la genialità spesso incompresa sotto la coltre oppressiva dei luoghi comuni.
Non serve molto: basta godersi la scrittura chiara e priva di faziosi orpelli trotterellando con lui (immaginatelo mentre si accarezza la barba grigia godendosi allegro le sue Fisherman's friends) dietro il Dr. Bennett, medico chirurgo che spiega la necessità, dopo giornate passate a combatterla, di arrendersi alla sindrome di Tourette, che lo rende quello che è; alla D.ssa Grandin, che studia con curiosità il suo stesso autismo e che con la stessa curiosità cerca di capire e di provare quei sentimenti e quelle emozioni che si danno spesso per scontati, e non lo sono; a Virgil che non è riuscito a fare i conti con il regredire della sua cecità; a tutti i pazienti che durante i sette racconti del libro ci raccontano quell'ovvio su cui a volte (spesso) si soprassiede per pigrizia (spero).


4 commenti:

  1. Ciao, non ho letto questo di Sacks, di cui però ho appunto letto (e con grande interesse) "L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello".
    Ricordo che trovai il suo stile di scrittura molto chiaro e scorrevole senza essere, come purtroppo accade a molti, banale o tendente ad eccessive semplificazioni.
    E' senz'altro possibile che tutto questo rispecchi un po' anche l'uomo.
    Ciao!

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  2. Ciao a te!
    Non conosco Sacks di persona, purtroppo ;) però mi ricordo un'intervista (una delle tante) in cui si ha l'impressione di una persona giocosa, curiosa nei confronti di tutti gli aspetti del mondo e innamorata del suo lavoro - quello che trapela dai suoi libri, insomma.
    "L'uomo che scambiò..." è bellissimo, e sulla stessa onda di "Un antropologo su Marte". Però ho amato molto anche "Vedere voci" e soprattutto "Zio Tungsteno". Te li consiglio caldamente.
    Però io sono di parte, vista la mia passione per le Fisherman's friends (lui le adora) ;)
    Grazie per il commento - sono passata recentemente dal tuo blog e, appena trovo un po' del tempo che mi manca sempre, voglio approfondire i tuoi post.
    A presto e una buona serata

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  3. mi piace molto qui, il tuo blog, complimenti e tanti auguri di buona pasqua!

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