domenica 6 gennaio 2013

A.J. Cross - Ossa fredde

Recensito dalla collega a cui appartiene e che odia questo tipo di letture con "carino, non credevo", voluminoso, ambientato a Birmingham (e alla cara vecchia Albione non so resistere), con un font accogliente, con il solito titolo surreale che ci è ormai famigliare e la parola "forense" in evidenza me lo sono portata a casa pregustando una bella immersione tra coperte e varie tazze di té per festeggiare come si deve (almeno in parte) le ore libere dalla full-immersion natalizia.
Pieno di errori di battitura, con un rimando sul risvolto di copertina alla D.ssa Brennan e a Gil Grissom che invece non c'entrano niente e un po' prolisso soprattutto nella parte centrale è stato tuttavia una lettura accattivante e divertente.
Dal lato della psicologia forense non è niente di speciale (almeno per chi, come me, macina tonnellate di libri e serie tv del genere) ma la Dottoressa Hanson è simpatica, i dialoghi tengono e l'idea del serial killer/CSI non è male.
E' un'opera prima e si sente, ma è anche una lettura veloce e non impegnativa.
E le ultime battute lasciano presagire un ritorno. Chissà.

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