Librino davvero: piccolo formato, essenziale e pulito nella grafica, poco più di cento pagine ma di meraviglia.
Pubblicato per la prima volta nel 1970 è una raccolta della corrispondenza avvenuta a iniziare dal 1949 tra Helene Hanff e il personale della libreria antiquaria Marks & Co. a Londra, 84, Charing Cross Road, in un crescente rapporto di amicizia che si protrarrà per vent'anni, fin quando la libreria verrà smantellata.
Così sfogliamo le lettere esuberanti della scrittrice/sceneggiatrice Helene alla ricerca di vecchie edizioni di saggistica del seicento/settecento e le lettere pacate di Frank Doel, il principale corrispondente di Helene, in cui, via via, si intrufolano le lettere dei colleghi di Frank, degli amici di Helene in viaggio a Londra e alla libreria, della famiglia di Frank e della sua anziana vicina di casa.
Siamo negli anni dell'immediato dopoguerra, l'Inghilterra fa i conti con il razionamento alimentare, Helene, dalla ricca America, invia alla libreria uova, bacon, calze e richieste di libri sognando il giorno in cui potrà finalmente visitare Londra, Frank fruga nelle vecchie dimore inglesi di campagna alla ricerca di una buona edizione del Tristam Shandy o del diario di Samuel Pepys (che ora voglio leggere anch'io!).
La fine lascia un po' di amaro in bocca, in senso positivo, come dovrebbe essere per ogni buona lettura, e un po' di rammarico che si attenua nell'apprendere che 84, Charing Cross Road ha dato lo spunto a Helene per altri due libri: The Duckess of Bloomsbury Street e Q's Legacy (oltre al film, con Anne Bancroft e Anthony Hopkins, che sembra abbia fatto da traino nel far diventare il libro un "libro di culto").
Non mi sono piaciute - ma è un puntiglio mio - le note messe in fondo al libro invece che in fondo alla pagina, ma sono da leggere per bene anche quelle e magari tornare indietro e godersi di nuovo i commenti di Helene sulle edizioni ricevute, sugli scritti in sé o nel reclamare il suo diritto a gettare i libri che non le servono e decidere un acquisto solo dopo aver letto per bene il libro, per poterlo rileggere all'infinito.