Ho il vizio, che alimento con tenacia, di tenere da parte una lista di
libri, sparsi qua e là sugli scaffali della biblioteca di quartiere, da cui attingere
in caso di voglia improvvisa di rassicurazioni. E Oliver Sacks lo si ritrova intatto in ogni suo scritto: lo stesso
sguardo del neurologo competente e consapevole e quello entusiasta e
pieno di meraviglia che si concede arrendevole alla semplice
osservazione per lasciar parlare la genialità spesso incompresa sotto la
coltre oppressiva dei luoghi comuni.
Non serve molto: basta godersi la scrittura chiara e priva di faziosi
orpelli trotterellando con lui (immaginatelo mentre si accarezza
la barba grigia godendosi allegro le sue Fisherman's friends) dietro il Dr.
Bennett, medico chirurgo che spiega la necessità, dopo giornate passate a
combatterla, di arrendersi alla sindrome di Tourette, che lo rende
quello che è; alla D.ssa Grandin, che studia con curiosità il suo stesso
autismo e che con la stessa curiosità cerca di capire e di provare quei
sentimenti e quelle emozioni che si danno spesso per scontati, e non lo
sono; a Virgil che non è riuscito a fare i conti con il regredire della
sua cecità; a tutti i pazienti che durante i sette racconti del libro
ci raccontano quell'ovvio su cui a volte (spesso) si soprassiede per
pigrizia (spero).
Ciao, non ho letto questo di Sacks, di cui però ho appunto letto (e con grande interesse) "L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello".
RispondiEliminaRicordo che trovai il suo stile di scrittura molto chiaro e scorrevole senza essere, come purtroppo accade a molti, banale o tendente ad eccessive semplificazioni.
E' senz'altro possibile che tutto questo rispecchi un po' anche l'uomo.
Ciao!
Ciao a te!
RispondiEliminaNon conosco Sacks di persona, purtroppo ;) però mi ricordo un'intervista (una delle tante) in cui si ha l'impressione di una persona giocosa, curiosa nei confronti di tutti gli aspetti del mondo e innamorata del suo lavoro - quello che trapela dai suoi libri, insomma.
"L'uomo che scambiò..." è bellissimo, e sulla stessa onda di "Un antropologo su Marte". Però ho amato molto anche "Vedere voci" e soprattutto "Zio Tungsteno". Te li consiglio caldamente.
Però io sono di parte, vista la mia passione per le Fisherman's friends (lui le adora) ;)
Grazie per il commento - sono passata recentemente dal tuo blog e, appena trovo un po' del tempo che mi manca sempre, voglio approfondire i tuoi post.
A presto e una buona serata
mi piace molto qui, il tuo blog, complimenti e tanti auguri di buona pasqua!
RispondiEliminaGrazie!
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