Spesso e volentieri sembra strano che si possa considerare un libro di antropologia culturale (o in generale un libro di saggistica) come una lettura d'evasione e di divertimento, si storce il naso o si ricorre subito alla spocchiosa (per me, almeno) etichetta "divulgazione scientifica".
Il fatto è che Diamond ha il pregio, pur affrontando tematiche abbastanza complesse, di esporre in maniera piacevolissima e chiara, e ha l'abilità di porsi al momento giusto proprio la domanda a cui si stava pensando, rendendo quindi partecipe il lettore: con i suoi saggi si arriva all'ultima pagina sempre troppo in fretta (nonostante non si tratti quasi mai di librini sottili) ma ricchi di domande e abbozzi di risposte in più e guardando con occhi diversi le mille sfumature intorno a noi.
Sulla scia di Armi, acciaio e malattie (il primo libro dello studioso che mi ha fatto innamorare) ne Il mondo fino a ieri Diamond riprende gli studi sulle tribù e i gruppi tradizionali (i pochi rimasti) per porli questa volta a confronto con la nostra società moderna mettendo in luce sia i vantaggi di quest'ultima, che rimane il miglior risultato ottenuto dal progresso dell'uomo, sia alcuni modi di vivere e pensare di cui invece potremmo fare (o rifare) tesoro.
Ovviamente le società tradizionali devono affrontare bisogni e problemi differenti dai nostri, oltre che in relazione ad un gruppo ristretto di persone, quindi certe usanze possono davvero essere ben viste come atroci o sconvenienti, almeno finchè la voce pacata di Diamond non ci fa notare un altro punto di vista, ma altre fanno davvero riflettere, al di là della possibilità o meno di poterle concretamente utilizzare.
Per "distorsione professionale" ho adorato le pagine sullo Stato e sull' uso legittimo ed esclusivo della forza, che forse (forse!) sono anche le più noiose e intricate, ma le pagine davvero interessanti sono state quelle che affrontano il trattamento degli anziani e dei bambini, la paura, le malattie, la maternità; il quotidiano, insomma, i luoghi comuni su cui ci siamo magari solo soffermati con superficialità o magari per niente, come il pericolo di viaggiare in macchina contro quello di una centrale nucleare o l'evoluzione e le abitudini alimentari contro lo stile di vita.
per abusare, al posto della matita, di quei piccoli provocanti post-it.
"Armi, acciaio e malattie" è un libro che vorrei leggere da sempre :)
RispondiEliminaL'antropologia culturale è una materia incredibilmente affascinante, quindi mi segno anche quest'altro titolo!